Testa di vecchio (Seneca)

- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in terracotta
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 20
- Inventario
- PV 10588
- Materia e tecnica
- Terracotta
- Autore
- Reni Guido (1575-1642), da
- Datazione
- 1600-1603
- Dimensioni
- cm 37
- Provenienza
- Collezione Cavaceppi (1799); Domenico Ravajoli (1958)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Tra le numerosissime terrecotte appartenute allo scultore Bartolomeo Cavaceppi figurava anche una "bella testa di vecchio che guarda in sù" (Barberini 1994). A seguito dell'acquisito, insieme all'intera raccolta, da parte del marchese Giovanni Torlonia, dell'opera si sono poi perse le tracce fino alla sua ricomparsa nel 1958 quando fu acquisita dallo Stato Italiano e destinata al Museo di Palazzo Venezia. A quella data la composizione era ben nota alla critica ed identificata con la Testa di Seneca citata da Carlo Cesare Malvasia nelle pagine della Felsina pittrice dedicate a Guido Reni. Tracciando una carrellata della produzione plastica del famoso pittore, lo storiografo sottolineava come, anche in quella pratica, Reni si fosse distinto per la sua abilità. L'opera si distingue per il taglio del busto all'altezza delle clavicole che enfatizza lo sforzo del vecchio, con lo sguardo rivolto verso l'alto, la bocca semiaperta e i nervi del collo ben tesi. Un modellato fortemente pittorico caratterizza inoltre la resa dell'epidermide, solcata da numerose e profonde rughe che, soprattutto sulla nuca, si moltiplicano ammonticchiandosi l'una sull'altra. La qualità della terracotta in esame e senza dubbio notevole, seppur con qualche lieve cedimento nella modellazione delle orecchie; nonostante ciò, la mancanza di evidenze documentarie e l'ancora esiguo corpus di opere plastiche riferibili con certezza all'artista non consentono una sicura attribuzione del pezzo che potrebbe parimenti essere una derivazione dal modello reniano eseguita da uno scultore romano entro la fine del XVII secolo.
Cristiano Giometti