Beni Culturali Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma

Laocoonte

Laocoonte - Laocoon
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Scultura in bronzo
Città
Roma
Luogo di conservazione
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Luogo di collocazione
Sala 16
Inventario
PV 09269
Materia e tecnica
Bronzo/ vernice
Autore
Maestro ispiratore di Agostino Zoppo
Datazione
Inizio XVI secolo
Dimensioni
cm 14x9,5x3,1
Provenienza
Collezione Barsanti (1934)
Copyright immagine
SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma

Descrizione breve

La rappresentazione del sacerdote troiano, assalito dai serpenti di Minerva per essersi opposto ad accogliere dentro Troia il grande cavallo di legno che nasconde gli armati greci, è affatto originale e ben lontana dalla raffigurazione classica che riproduce il celebre gruppo in marmo scoperto a Roma nel 1506, più o meno quando avviene la fusione di questo bronzetto.
Subito dopo inizierà la copiosissima quantità di riproduzioni del gruppo greco.Dopo che Pollak si era limitato a considerare questo Laocoonte un'opera padovana dell'inizio del Cinquecento, Planiscig si sofferma più volte sull'importanza di questa raffigurazione, che deve essere considerata una reazione all'imitazione incondizionata del vero, che aveva portato l'arte ad un estremo, che per reazione genererà l'altro estremo con l'arte classicheggiante di Andrea Riccio.
Come già proposto nel 2001, sembra giusto avanzare l'ipotesi che Agostino Zoppo abbia potuto conoscere questa versione del Laocoonte e forse anche altre opere dello stesso autore: entrambi operano a Padova e la qualità assai alta del bronzetto di Palazzo Venezia lascia presupporre la stima che dovevano godere in città sia l'opera che il suo autore: anche se è da ribadire che l'attività dell'autore del bronzo di Palazzo Venezia precede di una trentina di anni il lavoro dello Zoppo.

Pietro Cannata

Bibliografia

L. Pollak, Raccolta Alfredo Barsanti (Trecento-Settecento), Bergamo 1922, n. 42, p. 59; L. Planiscig, Collezione Camillo Castiglioni: catalogo dei bronzi, Wien 1923, n. XVI; L. Planiscig, Andrea Riccio, Wien 1927, pp. 95-96; L. Planiscig, Piccoli bronzi italiani del Rinascimento, Milano 1930, p. 13;  A. Santangelo, Museo di palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 30; M. Moriondo Lenzini - L. Berti (a cura di), Bronzetti italiani del Rinascimento, catalogo della mostra, Firenze 1962; P. Cannata in M. De Vincenti - E. Gastaldi (a cura di), Donatello e il suo tempo: il bronzetto a Padova nel Quattrocento e nel Cinquecento, catalogo della mostra, Milano 2001, n. 50 pp. 204-205; P. Cannata in M. G. Barberini - M. S. Sconci (a cura di), Guida al Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Roma 2009, n. 64, p. 68.

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pagina creata il 15/01/2009, ultima modifica 15/11/2010