Beni Culturali Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma

Ritratto di papa Pio VI

Vincenzo Pacetti, Busto di Pio VI Braschi - Bust of Pius VI Braschi
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Scultura in terracotta
Città
Roma
Luogo di conservazione
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Luogo di collocazione
Sala 26
Inventario
PV 13958
Materia e tecnica
Terracotta/ patinatura
Autore
Pacetti Vincenzo (1746-1820)
Datazione
1775-1780 ca.
Dimensioni
cm 43x34x23
Provenienza
Collezione Gorga (1948)
Copyright immagine
SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma

Descrizione breve

Giovan Angelo Braschi divenne papa con il nome di Pio VI il 15 febbraio del 1775 e il suo lungo regno, conclusosi nel 1799, segna il definitivo acuirsi della crisi che minò alla base l'esistenza stessa dello Stato Pontificio. Nel 1797 le truppe francesi giunsero fino a Roma e deposero il vecchio papa sostenendo la nascita e la breve esistenza della Repubblica Romana. Nonostante le evidenti difficoltà sul piano politico, Pio VI fu un grande mecenate delle arti e un attento conservatore dello straordinario patrimonio della città. Proprio l'attività di scavo, ancora fiorentissima negli ultimi decenni del secolo, rendeva necessarie integrazioni alle sculture frammentarie destinate all'esposizione e tale esercizio contribuì a creare quelle figure di scultori, specializzati nel restauro e nelle copie dall'antico. A fianco di Bartolomeo Cavaceppi, capostipite della categoria, Vincenzo Pacetti fu uno dei più capaci artefici in questo campo e non mancò di esprimere la sua sensibilità di scultore anche con creazioni originali. Molto apprezzate furono le sue doti di ritrattista che espresse con efficacia nelle effigi di Pietro Bracci, Marco Benefial, Anton Raphael Mengs, per il monumento ai Santi Michele e Magno, e naturalmente del pontefice regnante. Al Museo di Palazzo Venezia si conserva una bella terracotta raffigurante il volto di Pio VI: la testa è impostata su una breve sezione di busto, delimitato alle spalle dagli stoloni della mozzetta su cui sono modellati, a rilievo molto basso, due cartigli privi dei simboli araldici. L'attenzione del pontefice sembra rapita dall'improvvisa apparizione di un interlocutore e le labbra appena socchiuse paiono suggerire l'accenno di una risposta; la curiosità e l'acutezza dello sguardo non celano, tuttavia, la grande fragilità umana del personaggio. A giudicare dall'aspetto e dalla resa morbida e lievemente appesantita dell'incarnato, Pacetti dovrebbe aver modellato il ritratto non molto tempo dopo l'elevazione di Braschi al soglio di Pietro, quindi tra il 1775 e il 1780 circa, e tali fattezze ben si addicono ad un uomo intorno ai 65-70 anni d'età.

Cristiano Giometti 

Bibliografia

A. Santangelo (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 78; A. Santangelo, Il Settecento a Roma, catalogo della mostra, Roma 1959, p. 162, n. 406; A. Pampalone, Vincenzo Pacetti: stralcio di un diario di lavoro, in "Neoclassico. Semestrale di Arti e Storia", 25 (2004), pp. 43-44; G. Pittiglio, 104.Pio VI Braschi, in M. G. Barberini e M. S. Sconci (a cura di), Guida al Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Roma 2009, p. 93

 

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pagina creata il 2009-01-15, ultima modifica 2010-11-15