Santo vescovo con figura di penitente
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in legno
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Deposito sculture lignee
- Inventario
- PV 07304
- Materia e tecnica
- Legno di pino cembro (la mensola è in tiglio)/ intaglio/ scultura/ pittura/ doratura
- Autore
- Ambito tedesco meridionale (Svevia)
- Datazione
- 1500-1525 ca.
- Dimensioni
- cm 79.5x26.5x6.5
- Provenienza
- Collezione Tower-Wurts (1933)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Proveniente dalla collezione Wurts (W 151), l’opera, scolpita a bassorilievo e probabilmente facente parte in origine di un Flügelaltar, raffigura un uomo stante in abiti episcopali con la mitra in testa e con il braccio sinistro sollevato in gesto di adlocutio mentre ai suoi piedi un giovane di dimensioni assai ridotte e di cui vediamo solo il busto sembra soccombere sotto il suo peso; al di sotto è la figura, ancor più piccola, del demonio che sta precipitando. Si tratta evidentemente di un’immagine allegorica, riferibile con probabilità a sant’Ambrogio, nato a Treviri, vescovo di Milano, famoso come teologo e autorità ecclesiastica, fondamentale nella lotta contro l’Arianesimo, una dottrina ritenuta eretica perché totalmente opposta all’insegnamento ortodosso della Trinità. L’opera sembra allude proprio all’atteggiamento di condanna da parte di Ambrogio di Ario, espressione demoniaca. Come persecutore degli ariani, Ambrogio viene rappresentato con lo staffile in mano (la prima testimonianza risale all’XI secolo e si trova in un bassorilievo dell’atrio della basilica a lui dedicata a Milano), qui probabilmente in origine nella mano destra che appare oggi mutila del pollice. Si confronti l’altare dei Padri della Chiesa di Michael Pacher nell’Alte Pinakothekdi Monaco in cui, ai piedi di Ambrogio, è raffigurato un uomo coronato infossato fino a metà coscia e che sta bruciando. Santangelo (1954) ritiene il pezzo simile a sei figure di santi dei Musei di Berlino appartenenti alla predella o agli scomparti laterali di un altare analogo a quello della Cappella della Peste a Hindelang, intagliato a Kaufbeuren nel 1515. In effetti i riferimenti culturali che si possono portare a confronto inseriscono quest’opera in area tedesca, tra l’Alto Adige e la Svevia meridionale. Le indagini tecnico-scientifiche condotte nel 2009 dall'IVALSA-CNR di Firenze hanno permesso di identificare il legno utilizzato che risultata essere quello di pino cembro (Pinus cfr. cembra), per la tavola superiore, mentre la mensola è in tiglio (Tilia sp.).
Grazia Maria Fachechi
Bibliografia
A. Santangelo (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 70