Sale 16-17 - Bronzetti
| La sezione dei bronzetti del museo comprende due diversi nuclei collezionistici, appartenuti ad Alfredo Barsanti e a Giacinto Auriti. Le due sale conservano opere che vanno dal ‘400 al ‘600, per lo più di scuola italiana. Di particolare importanza sono gli esemplari quattrocenteschi d'ambito padovano, tra cui la serie il Satiro inginocchiato e il Mostro marino di Severo da Ravenna e il magnifico Ariete di Andrea Briosco detto il Riccio. Le opere di tali artisti, operanti a Padova, testimoniano gli alti livelli a cui giunse la lavorazione del bronzo nella città veneta in seguito all'attività di Donatello nella basilica del Santo. Tra i capolavori cinquecenteschi spiccano le due sculture del fiammingo Jean de Boulogne, meglio noto come Giambologna (il Suonatore di cornamusa e il Viandante), e di Guglielmo della Porta (Danza di ninfe). Il XVII secolo è infine rappresentato da nomi di grande prestigio quali Gian Lorenzo Bernini (Ritratto di Clemente X Altieri), Alessandro Algardi (Riposo dalla Fuga in Egitto, Cristo porta croce), Pietro Bracci (Busto di Benedetto XIII Orsini). L'uso quotidiano dei bronzetti è rappresentato da alcune lucerne figurate; picchiotti per porte; calamai, tra cui il bell'esemplare con il Marco Aurelio del Campidoglio; ma soprattutto le placchette, piccole lastre un tempo applicate sulle vesti femminili, sulle larghe falde dei cappelli maschili o sulle else delle spade.
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